Diritti animali

Il Sudafrica vuole allevare elefanti e altri animali selvatici per la loro carne

Il governo sudafricano vuole cambiare la legge sulla sicurezza delle carni per permettere l’uso alimentare di animali selvatici in via d’estinzione come elefanti e rinoceronti.

Il governo del Sudafrica sta ricevendo critiche dalle associazioni animaliste per aver proposto delle modifiche controverse al Meat safety act, la legge che regolamenta la produzione di carne. Queste rettifiche permetterebbero lo sfruttamento economico di più di cento specie selvatiche per scopi commerciali, tra cui il consumo alimentare. L’attuale pandemia di coronavirus, che vede le sue cause profondamente legate allo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, dimostra come il governo sudafricano stia andando verso un disastro ecologico e di salute pubblica.

Zebre nel Kruger National Park
Il Sudafrica si sta preparando a espandere e intensificare l’allevamento in cattività di specie selvatiche per vendere le carni di questi animali © Ian Walton/Getty Images

Le modifiche alla legge sudafricana sulla sicurezza delle carni

Sta circolando in questi giorni il progetto di modifica della legge ed è stata aperta una consultazione pubblica in cui i cittadini possono dire la loro. La modifica della legge include 103 specie tra cui elefanti, zebre, alcelafi rossi, gnu, antilopi saltanti, antilopi dik dik, lichi, kudu, duiker, orici gazzella, antilopi alcina, impala, rinoceronti (bianchi e neri), ippopotami, giraffe e coccodrilli. Nella proposta viene anche annunciato che “in queste disposizioni sono inclusi anche animali presenti nella lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) che elenca le specie minacciate”.

Una regolamentazione per l’allevamento di animali selvatici?

I ministeri sudafricani dell’Ambiente e dell’Agricoltura intendono adottare questa nuova legge, che però contiene diverse lacune giuridiche. I movimenti ambientalisti non sono stati sorpresi dalle intenzioni del governo sudafricano, perché tra le riforme ve ne sono alcune che regolamenterebbero l’allevamento di animali selvatici per assicurare una riserva di trofei ai cacciatori e di ossa di leone per il mercato cinese e del sudest asiatico. “Se le modifiche alla legge passassero nella loro forma attuale, si aprirebbe la strada ad un consumo di massa degli animali selvatici. Alla legittimazione del consumo di animali selvatici protetti seguirà un aumento della domanda di questi animali”, sostiene The Conversation.

Il ministro dell’Agricoltura sudafricano Senzeni Zokwana già nel maggio 2019 aveva approvato un emendamento alla legge per il miglioramento del benessere degli animali del 1998 senza che ci fosse nessuna consultazione pubblica. Questa modifica ha riclassificato 33 specie da “selvatiche” a “specie da allevamento”, che includono leoni, ghepardi, rinoceronti e zebre. Questo emendamento ha permesso che gli animali citati al suo interno vengano utilizzati per allevamento, macello e manipolazione genetica in fattorie disseminate in tutto il paese.

Un piano irresponsabile

La pandemia di coronavirus ha evidenziato i pericoli della trasmissione di malattie zoonotiche tra animali selvatici e uomo. Lo stesso schema di propagazione tra diverse specie è all’origine della diffusione di altre malattie come l’Ebola e la Sars. “La presenza di un ampio serbatoio di virus simili al Sars-CoV nei pipistrelli rinolofidi, unita alla pratica di nutrirsi di mammiferi esotici nella Cina meridionale, è una bomba a orologeria”, preannunciava un articolo pubblicato nel 2007. Il governo cinese si è rifiutato di chiudere permanentemente i wet market (i mercati dove vengono venduti animali vivi, carne e pesce), e ora li ha riaperti proibendo però la vendita di animali selvatici e promuovendo una maggiore igiene.

Johannesburg, Sudafrica
Milioni di africani rischiano un aumento della povertà e della fame a causa dei lockdown. Johannesburg, Sudafrica, il 28 Marzo 2020 © Marco Longari/AFP/Getty Images

Gli esperti sono allarmati perché vedono che il Sudafrica sta andando nella direzione opposta, ignorando non solo il principio di precauzione, ma anche gli interessi internazionali. Uno studio incentrato sul Faraday Market a Johannesburg ha rivelato la vendita di almeno 147 vertebrati come selvaggina e per la medicina tradizionale. In più, nessuno sa quanti animali venduti nei mercati cinesi vengano dal Sudafrica, dove sono in corso preparativi espandere un mercato che comporta rischi potenziali alla salute pubblica e le dimensioni del quale sono ora sconosciute.

Un emendamento senza basi scientifiche

Jo Shaw, senior manager del programma fauna selvatica di Wwf Sudafrica, afferma che l’associazione ha espresso il proprio parere riguardo la modifica della legge sulla sicurezza delle carni. “Siamo particolarmente preoccupati dall’inclusione di specie in via di estinzione, specialmente i rinoceronti che finora non vengono allevati come bestiame, e dalla mancanza di chiarezza riguardo i ‘prodotti animali’ menzionati nella modifica, specialmente in relazione al commercio illegale di beni preziosi e alle implicazioni sulla salvaguardia delle specie”.

Anche il futurologo ambientale Nicholas King afferma che la proposta di modifica “cerca di trasformare in merce la fauna selvatica, come se si trattasse di prodotti inanimati”. Sostiene inoltre che la stesura manchi di una prospettiva scientifica e che sia totalmente irrealizzabile e non applicabile. “Questo documento è fuorviante e ci si chiede se esista un’intenzione di regolamentazione”, aggiunge King, facendo notare che la bozza conclude con “questa legge si applica a tutte le specie animali non ivi menzionate, a includere uccelli, pesci e rettili che possono essere macellati per il consumo umano e animale”.

Un inquinamento genetico irreversibile

Gli scienziati avvertono anche dei rischi legati all’inquinamento genetico, un fenomeno che coinvolge anche leoni, rinoceronti e ghepardi tra le varie specie a rischio. Questo fenomeno potrebbe avere un effetto dannoso sulla fauna sudafricana, a causa degli esperimenti condotti negli allevamenti del paese. Gli allevatori di animali destinati alla caccia possono usare l’inseminazione artificiale e la manipolazione genetica per ottenere animali con determinate caratteristiche, per esempio più veloci o più grandi, o anche di colori diversi. Secondo una recente inchiesta pubblicata nel South African journal of science i nuovi animali da trofeo vengono sempre più spesso da allevamenti, che producono anche varietà di colori innaturali come impala neri, gnu dorati e antilopi saltanti bianche. Alcuni cacciatori pagano di più per ottenere trofei così originali.

Il governo sudafricano dovrebbe sapere che non possiamo continuare a trattare i delicati ecosistemi come riserve di prodotti per il nostro uso e consumo. La natura e il benessere degli animali devono essere rispettati.

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